Una delle priorità nella pianificazione della ristrutturazione di un appartamento è per tutti individuare un budget di riferimento che possa essere una guida per mettere a fuoco i costi da sostenere ed eventualmente valutare quali interventi portare avanti e quali rimandare. Lo strumento che viene utilizzato per questa operazione prende il nome di computo metrico estimativo e vi si ricorre per tutti gli interventi edilizi, sia privati che pubblici.
Più avanti vedremo le caratteristiche di questo strumento e capiremo come può essere utile sia all’impresa che realizza i lavori che al committente. Tuttavia, può essere utile fare un passo indietro e capire quali siano le operazioni preliminari al computo metrico. Dal punto di vista del committente è necessario innanzitutto individuare gli interventi che si desidera realizzare nonché le proprie esigenze personali in relazione a ciascun ambiente interessato dalla ristrutturazione. Per avere una visione più chiara, un buon metodo è redigere un elenco degli interventi individuando categorie e sottocategorie.
Questo è utile per realizzare l’entità dei lavori ma anche per iniziare ad avvicinarsi all’approccio schematico che, come vedremo, sarà poi ritrovato nel vero e proprio computo metrico. Dopo aver fatto un elenco degli interventi necessari è utile farsi un’idea del budget che si può e si vuole mettere a disposizione dell’operazione, ed è preferibile, piuttosto che stabilire una cifra specifica, immaginare un minimo e un massimo di spesa da destinare alla ristrutturazione. L’elenco dei lavori e il budget di riferimento costituiranno una buona base di dialogo con l’impresa e un punto di riferimento per il passo successivo che si concretizza, appunto, nella redazione del computo metrico estimativo.
[gap]Con l’espressione “computo metrico” spesso si intende il “computo metrico estimativo” ma in realtà si tratta di due strumenti che, come vedremo, presentano una differenza fondamentale. Il computo metrico semplice, infatti, è un elenco, dettagliato, degli interventi da fare completo delle entità individuate a partire da un rilievo dello spazio oggetto dell’intervento. Il rilievo è indispensabile per capire l’estensione e quindi l’entità di ciascun intervento che costituirà il progetto e viene fatto da un professionista.
Ad esempio, se occorre pavimentare un locale, è indispensabile conoscerne l’estensione per poter sapere quante piastrelle occorrono e quante ore di mano d’opera saranno necessarie. Il computo metrico estimativo comporta un ulteriore passaggio che consiste nel quantificare, per ciascuna voce del computo metrico, i relativi costi. Tuttavia, non bisogna confondere il computo metrico estimativo con un preventivo vero e proprio dal momento che il primo viene redatto utilizzando come riferimento dei prezzi medi dei materiali generici mentre il secondo tiene conto dei prezzi degli specifici materiali scelti. Come sappiamo, ad esempio, le piastrelle possono avere prezzi molto diversi, e quindi un prezzo medio può discostarsi anche molto dal prezzo del prodotto specifico che è stato scelto.
[gap]Sapere come viene redatto un computo metrico è importante per poterlo leggere e capire senza difficoltà e quindi instaurare un dialogo alla pari, o quasi, tra committente e impresa. Innanzitutto, occorre decidere se redigere un computo metrico unico per tutto l’intervento di ristrutturazione, oppure vari computi metrici relativi a macroaree di intervento che possono essere individuate sia in base alle aree dell’immobile (ad es. computo metrico del giardino e computo metrico della casa) sia in base a tipologie di intervento (ad es. computo metrico rifacimento impianti).
Si procede con l’inserimento delle macrocategorie e di eventuali sottocategorie, per ciascuna di queste si indicherà la quantità espressa in metri quadri oppure in unità e quindi il prezzo di riferimento. Queste operazioni si fanno oggi utilizzando software che semplificano il lavoro di chi deve redigere il computo metrico ma anche di chi dovrà leggerlo, rendendolo più chiaro e accessibile anche ai non addetti ai lavori.
[gap]Classificare i lavori ai fini del computo metrico è un’operazione indispensabile per individuare, in modo chiaro, le varie categorie e voci in cui è diviso il documento. Dal punto di vista concettuale la divisione in categorie è come una scansione di ogni singola operazione che verrà effettuata per realizzare il progetto e si tratta, quindi, anche di un passaggio utile a rivedere le diverse voci per capire, in modo completo, a cosa si va incontro.
A ben vedere, quindi non si tratta solo di calcolare i costi ma anche di scorporare in più passaggi ciascun intervento. Da qui l’esigenza di individuare delle categorie che possono raccogliere elementi affini per logica, tecnologia oppure funzione. E vale la pena soffermarsi il tempo necessario per effettuare una classificazione adeguata con relative sottocategorie per rendere il documento realmente funzionale e chiaro sia per il committente che per l’impresa e per il direttore dei lavori.
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