Misure lavelli cucina: quali sono le dimensioni

Idee e inspo
18 Marzo 2024

Se la ristrutturazione di un appartamento coinvolge anche la cucina ci saranno una serie di decisioni da prendere in relazione non solo allo stile dell’ambiente ma anche alle modalità d’uso degli strumenti che contiene. Ci sono cucine più vissute in cui si preparano pasti articolati e magari in compagnia e altre cucine in cui si consuma un semplice pasto regolarmente, cucine in cui la lavastoviglie è usata regolarmente e altre in cui spesso si lavano i piatti a mano. Questo solo per dare un’idea delle tante piccole variabili da mettere a fuoco in fase di progettazione.

A questo proposito, uno degli elementi fondamentali e da scegliere con cura è il lavello che può essere di misure e tipologia diverse. Tornando a quanto accennato, la scelta deve essere fatta a partire da abitudini ed esigenze e anche disponibilità di spazio. Esistono lavelli di dimensioni diverse che offrono diverse opportunità di utilizzo e arredano anche in modo specifico.

La cucina, del resto, è insieme al bagno uno degli ambienti in cui funzionalità e stile sono più strettamente legati e il lavandino è un elemento innanzitutto operativo ma che allo stesso tempo contribuisce a dettare l’atmosfera della stanza. Dalla tipologia di lavabo alle dimensioni della vasca, dalla forma al materiale, passando per l’abbinamento con rubinetteria e piano d’appoggio: gli aspetti da considerare sono tanti e tutti significativi.

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Le tipologie di lavandini più diffuse e il numero di vasche

Nella maggior parte dei casi si scelgono lavelli per la cucina da incasso e solo raramente da appoggio: quest’ultima scelta, risulta infatti poco pratica sebbene restituisca un effetto stilistico interessante. Nel primo caso il materiale più comune è l’acciaio e il lavandino può essere sovrapposto al top oppure sottoposto, per un effetto più rifinito.

Il lavabo da appoggio è spesso in pietra o ceramica: sono grandi vasche singole che ricordano quelle delle cucine di campagna e spesso viene inserito al di sopra di una struttura, realizzata su misura, in falegnameria oppure muratura. Di carattere totalmente opposto è il lavandino in materiali di ultima generazione integrato nel top: in questo caso top e lavello sono un pezzo unico nello stesso materiale. Nella valutazione della tipologia rientrano anche le considerazioni relative al numero delle vasche: se fino a qualche anno fa la regola era la doppia vasca, oggi spesso si ricorre alla vasca unica, talvolta di grandi dimensioni. Questo perché il diffuso utilizzo della lavastoviglie comporta una ridotta necessità di spazio per lavare i piatti e si preferisce avere una sola vasca ma più spazio d’appoggio per le stoviglie e gli elettrodomestici.

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Come scegliere la dimensione del lavandino

La dimensione del lavandino può essere scelta a partire da due aspetti fondamentali: lo spazio a disposizione e il numero di vasche di cui si ha bisogno. La prima variabile può essere decisamente vincolante nel caso di cucine dallo spazio ridotto, oppure se la parete sulla quale si intende installare il lavandino non sia particolarmente estesa. Mentre non si avranno problemi nel caso di ambienti ampi.

La seconda variabile, di cui si parlava, è relativa alle abitudini e alle necessità: il doppio lavandino è particolarmente utile nel caso in cui si voglia lavare le stoviglie a mano e se si ha l’abitudine di lavare le verdure nelle due vasche. Una soluzione intermedia è l’abbinamento di una vasca standard e di una vasca più piccola: un giusto compromesso tra ingombro e numero di vasche.

L’alternativa alla doppia vasca è la vasca unica che, come vedremo, può avere dimensioni standard oppure più grandi: in questo caso si potranno inserire degli accessori, come griglie e cestelli scolapiatti, utili per sopperire alla mancanza della seconda vasca. In tema di scelta del lavandino, non si può non considerare l’opzione del lavello angolare che può essere a due o addirittura tre vasche con o senza piano di scolo.

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Le dimensioni standard del lavello da cucina

La dimensione che influenza maggiormente il progetto è la larghezza, accanto alla profondità e all’altezza che pure possono variare sensibilmente ma hanno un impatto minore sulla progettazione. Ciascuna tipologia ha le sue misure di riferimento: è intuitivo che un lavello a vasca singola, ad esempio, abbia delle proporzioni diverse rispetto a un lavello a doppia vasca, inoltre, anche all’interno della stessa tipologia è possibile trovare modelli di dimensione standard o fuori standard e dunque più piccoli o più grandi.

Nello specifico e partendo dal più piccolo, un lavello con vasca singola senza gocciolatoio, misura circa 55cm di larghezza che arrivano a circa 85cm se si aggiunge anche il piano di scolo. Le due vasche senza gocciolatoio hanno una larghezza analoga che quindi si aggira intorno agli 80/85cm, se si aggiunge il piano di scolo si arriva a circa 130cm e oltre. Questo vale per le vasche classiche, ma ciascun brand ha i suoi modelli e le sue misure che variano soprattutto per le tipologie dal design particolare e più attuale.

Ad esempio, la vasca rotonda da incasso ha un diametro di circa 38cm mentre la vasca singola rettangolare, molto di tendenza adesso, ha una larghezza di circa 76cm. Si tratta di una vasca che si trova quasi sempre senza gocciolatoio per dare alla cucina un effetto minimale e contemporaneo, ecco perché spesso si integra con cestelli da appoggio rimovibili. Infine, un lavello con una vasca grande e una piccola, completo di gocciolatoio ha una larghezza di circa 100cm che riduce a circa 60cm se il piano di scolo è assente.